Raccontaci il tuo caso e sarai assistito senza dover anticipare spese. Assistenza gratuita fino al risultato.
L’Associazione Diritti dei pazienti ti dà un’assistenza completa anticipando e sostenendo tutti i costi necessari, fino alla definizione della lite.
Non dovrai anticipare nessuna spesa. Dopo che ci avrai inviato la documentazione necessaria, i medici legali ed i medici specialisti di rinomata fama e professionalità che costituiscono parte integrante del nostro staff, analizzeranno il tuo caso e valuteranno l’esistenza di una responsabilità dei sanitari o della struttura ospedaliera. Se riscontreremo una responsabilità, procederemo alla redazione di un’apposita perizia per poter procedere alla successiva azione legale per garantire la tutela dei tuoi diritti.
Affida il tuo caso alla nostra struttura, ci occuperemo noi di tutte le attività necessarie fino all’ottenimento del risarcimento del danno. Diritti dei pazienti provvederà alla prenotazione di visite mediche specialistiche, alle relazioni medico-legali, alla gestione dei rapporti con le Compagnie di Assicurazioni, al confronto tra i nostri medici legali ed i nostri consulenti e, naturalmente, a tutti gli atti legali. Tu non dovrai anticipare nessuna spesa, solo in caso di successo e solo al momento dell’effettivo incasso il nostro compenso sarà in proporzione con il risarcimento economico che avrai ottenuto e comprenderà i costi anticipati, sempre nel rispetto del Codice del consumo e del Codice deontologico.
Ecco passo dopo passo tutte le attività che faremo insieme per arrivare al risarcimento del danno che hai subito
La sig.ra (omissis) ha adito il Tribunale Civile di Roma affinché venisse accertata la responsabilità dell’Ospedale (omissis) per il grave ritardo diagnostico, di oltre 9 mesi dal primo esame, di una lesione multifocale della mammella sinistra che ne ha causato l’intervento di mastectomia completa bilaterale. L’istruttoria svolta nel corso del procedimento ha accertato che le lesioni nodulari, individuate dai sanitari in questione nell’aprile 2013, sono state negligentemente ed imprudentemente tralasciate per ben 9 mesi, ossia il tempo trascorso tra la prima rilevazione e gli accertamenti eseguiti autonomamente dall’attrice. Da tale ritardo è scaturito un peggioramento clinico che ha modificato in peius e dunque condizionato il tipo di trattamento e le connesse aspettative di vita in termini di percentuale di mortalità e di eventualità di recidiva. La ritardata diagnosi (per oltre un anno) ha certamente favorito la progressione del tumore (“del diametro rispettivamente di 6 cm 0,3 cm”) con conseguente infiltrazione del comparto linfonodale e ritardo terapeutico. PQM il Tribunale di Roma ha condannato la struttura ospedaliera convenuta al risarcimento del danno in favore dell’attrice, quantificandolo in € 460.000,00.
La Sig.ra (omissis) ha adito il Tribunale Civile di Roma in quanto in seguito ad un progressivo aggravamento di una “Tireopatia multinodulare”, della quale cui soffriva da alcuni anni, si ricoverava presso il Dipartimento di Chirurgia generale del Policlinico (omissis) per essere sottoposta ad intervento chirurgico di “Tiroidectomia totale per gozzo multinodulare”. Immediatamente dopo l’intervento accusava una marcata disfonia e disfagia per le qualidopo una fibrolaringoscopia effettuata da un otorinolaringoiatra, si ottoponeva a un ciclo di terapia logopedica, nel tentativo di migliorare la voce, con scarsi risultati.
“PQM Il Tribunale di Roma, rigettata ogni contraria istanza così decide: – Accoglie la domanda; Condanna la convenuta in al pagamento del risarcimento del danno in favore di parte attrice liquidato in complessivi € 130.000,00 oltre accessori come in motivazione (…)”.
Il Sig. (omissis) ha proposto domanda di condanna della Asl (omissis) al risarcimento del danno derivante dalla tardiva somministrazione del siero antiofidico (comunemente denominato siero antivipera) necessaria a seguito del morso di tale rettile subito dall’attore. Ha dedotto in sostanza l’omessa tempestiva corretta diagnosi da parte dei sanitari (…) fatto da cui erano derivati gravi ed irreversibili danni di carattere, tra l’altro, neurologico, con compromissione totale di ogni forma di autonomia. “Dunque, per tutti gli elementi sopraesposti, va dichiarata la responsabilità della struttura sanitaria, anche ai sensi dell’art. 1228 c,c. , per colpa grave, sub specie di negligenza, per non aver eseguito tempestivamente tutti i possibili accertamenti utili alla trattazione del caso, incluso un tempestivo contatto con il Centro Antiveleni, imprudenza ed imperizia per non aver riconosciuto l’instaurarsi di una condizione clinica tale da necessitare un intervento specifico. (…) PQM Il Tribunale di Tivoli, definitivamente pronunciando, ogni diversa domanda ed eccezione respinta, così decide: – Accoglie la domanda; Condanna i convenuti in solido tra loro al pagamento del risarcimento del danno in favore di parte attrice liquidato in complessivi € 750.000,00 oltre accessori come in motivazione; condanna i convenuti in solido al pagamento delle spese di lite in favore di parte attrice; Pone le spese di CTU definitivamente a carico di parte convenuta (…)”.
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