Caso Signor Fabio C.
L’intervento è andato bene, ma è stato inutile.
La più recente giurisprudenza di legittimità ha sancito che un intervento chirurgico, anche se eseguito correttamente e anche se non lascia alcun danno fisico, determina un danno risarcibile se è inadeguato e non risolve il problema per cui viene effettuato.
Nel tuo caso, ‘instabilità della spalla è rimasta inalterata e i medici non hanno ottimizzato il successo dell’intervento perché non ti hanno prescritto, come invece avrebbero dovuto, specifici trattamenti di riabilitazione.
“Come va formulato e quali dati deve contenere per essere veramente valido e corretto”. R.T.
“Il consenso informato è l’adesione del paziente a un trattamento sanitario”.
“Se manca, l’intervento del medico è illecito. Il nostro ordinamento, infatti, tutela il principio dell’autodeterminazione, ovvero la capacità di una persona di comprendere il trattamento sanitario che le viene proposto e di decidere se accettarlo: il medico deve perciò offrirgli un’informazione chiara e completa. Far sottoscrivere un modulo senza spiegazioni è considerato scorretto dalla Cassazione: occorre sempre anche un colloquio medico-paziente, in cui lo specialista deve usare un linguaggio che tenga conto sia della capacità di comprensione del malato sia del suo stato psicologico”.
“Il medico deve illustrare in dettaglio: la situazione clinica e il suo sviluppo prevedibile, la descrizione dell’intervento e i rischi derivanti dalla sua mancata effettuazione, il decorso post-operatorio, i possibili problemi di recupero, gli eventuali trattamenti alternativi (con relativi rischi e benefici), l’adeguatezza della struttura sanitaria e le sue dotazioni tecniche”.